Consigli & Curiosità

Le partite organizzate a padel, più pro che contro

App, partite combinate o solo da liste personali selezionatissime? Come organizzare le nostre partite?

Il mondo del padel si muove molto velocemente, con il grande e sempre continuo aumento di campi e di giocatori, si sono perfezionati anche i modi per poter organizzare le partite e mettere in campo perfetti sconosciuti per le partite di circolo che ci piace organizzare ogni settimana.

Ci sono diverse soluzioni, dalle applicazioni che coprono tutto il territorio nazionale e oltre, piuttosto che le applicazioni dedicate ai singoli circoli che seguono logiche di livello/ punteggio non necessariamente universali… o più semplicemente, chiedendo al circolo di organizzarci la partita. Se invece stiamo già giocando da tempo, con ogni probabilità abbiamo in rubrica la nostra lista di contatti con cui abbiamo giocato e ci siamo trovati bene che passiamo in rassegna per l’organizzazione dei match.

A prescindere dal metodo che utilizziamo, non possiamo dire che ce ne sia uno più infallibile dell’altro, di fatto anche utilizzare la nostra rubrica non ci esime dal giocare magari partite sotto tono per giornata storta di uno dei quattro giocatori (oltre al rischio di non migliorare concretamente il nostro gioco).

Spesso leggiamo critiche rispetto alle applicazioni o alle partite organizzate dai circoli e su questo ci sentiamo di voler spezzare una lancia a favore.

Definire i livelli dei giocatori non è sempre facile e anzi, se si usano le applicazioni che si basano su ipotetici livelli di partenza e poi utilizzano le partite per dare un valore al giocatore, sappiamo che spesso si trovano incongruenze anche importanti (vuoi per giocatori esperti tennisti che entrano come principianti nel padel, piuttosto per giocatori che registrano tutte le partite vinte e magari non sempre ricordano tutte quelle perse e via dicendo).

Quindi io prenoto una partita e mi aspetto di giocare una partita di livello intermedio ma mi trovo in campo il fenomeno e il principiante nella stessa partita.

Stessa cosa può succedere rivolgendosi direttamente al circolo. È un servizio importantissimo che offrono praticamente tutti e va da sé che è importante riconoscere vantaggi e limiti di questa attività.

Quando chiediamo di organizzare una partita infatti, non sappiamo quanti giocatori ha a disposizione il circolo (non è detto che tutti i giocatori si rendano disponibili a farsi organizzare partite al buio) e soprattutto quanti giocatori del mio stesso livello. Senza contare che non è detto che conosca davvero il mio livello.

Quindi cosa fare?

Affidarsi alle app che potrebbero dirmi bene o molto male? Chiedere al circolo che potrebbe sottostimare o sovrastimare il mio livello… o scegliere di chiudere una partita arlecchino pur di chiuderla? Oppure giocare solo quando posso scegliermi i quattro giocatori in campo?

Ci leggete da tempo e sapete che noi siamo più per fare “all inn” piuttosto che essere eccessivamente selettivi.

Secondo noi sono tutte scelte corrette e che andrebbero percorse in contemporanea proprio per un motivo di crescita, piuttosto bisogna approcciarci con il giusto atteggiamento.

Se scelgo i miei giocatori, niente da dire. Con ogni probabilità so cosa posso aspettarmi in campo, il livello di sfida e di divertimento. Ho l’incognita degli umori del giorno ma a parte quello, viaggio in una soluzione ricca di riferimenti.

Quando approccio alle app o al circolo, devo invece mettere sempre in conto di trovarmi a fare una partita “al buio”, dove potrei trovare livelli diversi dai miei, verso l’alto o verso il basso.

Non ci garantisce nessuno che saranno poi anche divertenti ma in entrambi i casi mi danno l’opportunità di imparare tantissimo.

Intanto perché potrei non conoscere gli avversari, e la varietà in questo sport ci permette di trovare soluzioni nuove, imparare colpi, migliorare strategia, mettere alla prova il nostro approccio mentale alla partita (e non è certo poco!!)

Poi, come abbiamo già scritto in altri articoli, il fatto di trovarci in campo con livelli diversi dai nostri, ci permette di sperimentarci.

Quando il livello è più alto, magari non posso darmi l’obiettivo di vincere ma di sperimentarmi sul difendere e rispondere a colpi che magari nelle mie solite partite non mi capita di dover gestire. Quindi di dare il mio meglio e vedere dove arrivo.

Se il livello è più basso, ho maggior margine di errore (è logico, se i miei avversari sono meno capaci di me, con ogni probabilità posso contare su più errori loro) e quindi posso sbizzarrirmi maggiormente nel provare nuovi colpi, nuove soluzioni.

Nel gestire magari di più lo scambio, variare velocità, tipo di gioco, soluzioni tattiche. E ne può uscire una partita ugualmente divertente. Perché dall’altra parte avremo in campo qualcuno che si sente sfidato e cerca di dare il suo meglio con avversari più forti, noi ci troveremo a gestire colpi e soluzioni inaspettati, magari nemmeno propri del padel e questo ci metterà nella condizione di trovare rapidamente nuove giocate.

Perché la verità del padel e del karma più in generale è questa…. quanto più sarai accogliente con giocatori di livello inferiore al tuo, tanto più avrai la possibilità di trovare giocatori di livello superiore accoglienti con te.

Buon padel a tutti

by Roberta Lozza

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