Consigli & Curiosità

Le voci del Padel: Saverio Palmieri

Un anno fa Sky faceva la grande scommessa sul Padel, portando sui nostri schermi l’Open giocato in Sardegna che ha fatto poi da apripista ad un 2021 fantastico, con 19 eventi del World Padel Tour trasmessi a partire dai quarti

E grazie a questa maratona graditissima a noi malati di questo sport, nelle settimane, negli appuntamenti abbiamo imparato a riconoscere le voci dei telecronisti capisaldi di questo sport per la redazione Sky, addirittura abbiamo nel tempo potuto interagire in diretta con loro con domande e richieste quasi come fossero amici padellari della porta accanto!

E visto che proprio ora si è concluso il primo anno (di speriamo molti) di padel televisivo, abbiamo pensato di dare finalmente un volto alle voci che ci hanno spiegato il padel attraverso il World Padel Tour per tutta la stagione.
Oggi è il turno di Saverio Palmieri che di solito affianca, con il suo commento tecnico, il telecronista Alessandro Lupi.

Raccontaci, da cosa è nata la tua decisione di scegliere il padel?

È nato tutto per caso, giocavo a tennis e pallone nel Due Ponti e nel 2013 misero quattro campi di fronte al circolo che frequentavo. Avevo già sentito dal circolo Molette di tanti tennisti che avevano intrapreso l’esperienza del padel e da lì mi sono incuriosito e ho provato. È stato amore a prima vista, mi sono subito divertito e ho coinvolto subito Gianmarco Toccini, mio grande amico che in quel periodo stava fuori Roma. Io continuavo a parlargli di questo sport e che era il nostro sport, che appena fosse rientrato lo avremmo giocato insieme e da là è partito tutto. Con Gianmarco abbiamo fatto tanta strada insieme fino ad arrivare ad essere una delle migliori coppie in Italia

Che tipo di giocatore sei?

Sono un giocatore che ama costruire, giocare molto con i lob, muovere tanto l’avversario e cercare di gestire e dominare il gioco. Ho un buon smash e questo secondo me è il mio modo di giocare.

Secondo te, il tuo miglior pregio e il peggior difetto in campo 🙂

Io credo di aver tra i pregi una buona lettura del gioco, capisco prima le intenzioni del mio avversario mentre nei difetti invece ci metto l’aggressività. Nel senso che soprattutto con la volee a volte potrei essere più aggressivo e invece prediligo la gestione del gioco.

Giocatore di serie A, allenatore di teste di serie nel padel, telecronista Sky e altro ancora. Come riesci a conciliare tutte queste attività?

È vero, faccio molte cose nel padel come succede anche ad altri ma è un momento di transizione dove si sta facendo molto per il movimento padel, soprattutto Luigi Carraro con la Federazione internazionale stanno facendo cose molto importanti ed è anche per questo che ancora oggi, a trentasei anni sono un giocatore che può fare molte cose, tra cui fare l’allenatore di due giocatrici con un grandissimo potenziale come Marchetti e Pappacena e poi la telecronaca in Sky che è una ciliegina sulla torta dopo tanti anni che sono nel padel.

Come sei approdato alle telecronache di Sky del World Padel Tour?

Potrei dire per causalità. Conoscevo già Alessandro (Lupi ndr), avevamo anche già giocato insieme e niente, l’idea è stata sua. È lui l’ideatore, che in Sky ha grande esperienza e capacità. Mi ha chiamato coinvolgendomi e devo dire che mi piace molto. Mi piace seguire da vicino i tornei, i risultati, le situazioni dei giocatori professionisti e, ecco… mi piace davvero molto.

Avete attivato fin da subito un filo diretto con i telespettatori grazie a direct di instagram… Qual è la domanda che vorresti ti fosse fatta durante una diretta?

Credo che il filo diretto con i telespettatori è molto importante, ottimo perché da la possibilità alla gente di entrare in contatto con noi che siamo in telecronaca e questo fa si che appassiona il telespettatore perché  fa piacere fare una domanda e sentire la risposta. Certo, c’è sempre attenzione nelle fasi di gioco a non sovrapporre questo spazio con il match ma nei game iniziali e nelle pause, nelle fasi di transizioni può essere un modo simpatico e carino per spiegare delle cose e parlare di quello che può succedere in campo.

Che domanda ti piacerebbe ricevere in telecronaca?

Mi piacerebbe ricevere domande di livello tecnico e tattico del momento della partita perché secondo me è la cosa più bella da ricevere, magari anche qualcosa notato dal telespettatore che ci condivide mentre siamo in telecronaca.

 

Hai dei tuoi giocatori preferiti del circuito del World Padel Tour?

I miei preferiti ho la fortuna di averli anche in squadra all’Aniene e sono Gemma Triay e Martin Di Nenno. Forse conta anche il fatto di conoscerli personalmente  e questo mi spinge a sceglierli ma secondo me entrambi interpretano questo sport in maniera esemplare.

da telecronista, hai già una partita o un torneo che ti è restato nel cuore?

Si, sicuramente Cagliari per più motivi. Intanto perché si gioca in Italia e io sono sempre dalla parte del nostro Paese e quindi non posso non citare Cagliari. In più, il vantaggio di fare la telecronaca dal vivo e non dagli studi di Sky ti fa notare molti più dettagli, inoltre vivi l’atmosfera del torneo. 

e da giocatore?

Eh… nonostante è stata una cocente sconfitta 6/0 6/0 quindi il risultato peggiore che potessi fare, la sfida che ricordo con più piacere è il mio esordio con la Nazionale, con la maglia azzurra. Per me è stato qualcosa di meraviglioso, era il 2014 dove giocammo a Palma de Majorca. Italia contro Argentina eravamo io e Stefano Pupillo perdemmo con Alemandi e Maxi Sanchez. Nonostante  la sconfitta penso che giocare per la propria nazionale ha un valore forte.

Quale è il compagno più forte con cui ha giocato?

Ho avuto la fortuna e l’onore di giocare con Lucas Campagnolo, un torneo che perdemmo in finale ma penso sia un giocatore di livello altissimo.  Poi certo, ho giocato in allenamento presso il mio circolo Aniene con Martin di Nenno e Pablo Lijo come ho giocato contro il mitico Roby Gattiker che forse è meno conosciuto da chi si è avvicinato da poco nel padel ma è stato 15 anni numero uno nel mondo ed è una leggenda vivente.

Una domanda che ti viene forse posta spesso ma te la facciamo anche noi, vista la velocità di crescita del movimento padel. Quanto tempo passerà per vedere una italiana tra le prime 20 al mondo?

Io penso presto perché ci sono giocatrici italiane che stanno intorno al numero 50/60 del WPT: Carolina Orsi è numero 58, Chiara Pappacena e Giulia Sussarello sono poco distanti. Poi, non per essere di parte ma ci sono Marchetti e Tommasi, Lorena Vano.. abbiamo tantissime ragazze potenzialmente ottime che hanno la possibilità di entrare nelle prime venti e con un pizzico di esperienza in più possiamo arrivarci. Carolina adesso ha giocato in tabellone principale raccogliendo tanti punti, il potenziale c’è e ce la faremo.

Abbiamo già iniziato anzitempo a vedere il gioco delle coppie scoppiate… che binomio maschile e femminile ti piacerebbe vedere giocare nel 2022?

Essendo tifoso di Di Nenno e Triay vorrei vedere Gemma continuare con la Salazar perché sono le più forti del circuito e lo hanno ampiamente dimostrato. Mi piacerebbe poi vedere giocare Di Nenno con Ale Galan, giocatore che secondo me è sottovalutato da tanti perché alle persone piace vedere Lebron ma secondo me Galan è un giocatore di sinistra molto forte.

e per chiudere con un sogno… immagina di avere la possibilità di giocare una partita di padel scegliendo il tuo compagno e gli avversari (tra WTP e professionisti del circuito italiano). Chi scegli e perché?

Visto che Ale Lupi ha risposto prima di me, mi accodo al suo schieramento, quindi dico io e Lupi contro le mie allieve, Pappacena e Marchetti perché ci provo gusto quando le batto. Se poi vinco con un amico come è Ale mi fa ancora più piacere… ma la stiamo organizzando! Presto il risultato!!

Buon padel a tutti

by Roberta Lozza

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