
Facciamo un po’ il quadro della situazione al momento che ha portato queste quattro grandi giocatrici a scontrarsi in una partita dei quarti del Master Final
Triay e Salazar sono arrivate a questo scontro forti di un dominio prepotente (soprattutto dalla seconda metà della stagione), con alle spalle anche una fresca vittoria ai Mondiali.
Potremmo quindi pensare che erano sazie dei risultati già raggiunti ma è pur vero che il Master Final del World Padel Tour è la tappa più prestigiosa che conferisce anche il titolo di Maestri di Padel.
Questo e la possibilità di chiudere un anno da record, ci possono far pensare che entrambe hanno affrontato il loro torneo con l’idea di fare il possibile per portarlo a casa e la consapevolezza di essere le favorite assolute.
Dall’altra parte abbiamo le gemelle Alayeto. La loro realtà era ben diversa.
Due grandi professioniste, soprannominate “Gemelas Atomikas” grazie ai tantissimi risultati ottenuti in passato (sono state a loro volta le numero uno negli anni) che quest’anno hanno dovuto combattere sia dentro che fuori il campo.
L’inizio di stagione inspiegabilmente sotto tono, la malattia degenerativa di Mapi svelata dopo i primi tornei, l’infortunio che le ha tenute lontane per qualche torneo… insomma, il loro grande risultato è stato sicuramente essere tra le migliori otto coppie del ranking nonostante tutte le difficoltà che hanno incontrato quest’anno, che ce le ha fatte ammirare ai turni finali davvero troppo poche volte.
Non di meno, sono entrate in campo ai quarti giocandosela contro la coppia testa di serie numero 1 che negli ultimi tornei non ne ha avuto per nessuno.
Ora tutti conosciamo l’esito di questa partita che sulla carta aveva un risultato, più o meno facile, dato per scontato da molti, infatti non è nostro obiettivo fare dietrologia sui perché e i per come.
Piuttosto ci siamo chiesti… cosa ci insegna, cosa possiamo imparare da questa partita bellissima?
Eccoti un po’ di spunti su cui riflettere.
Quando entri in campo da super favorito
A prescindere dal nostro livello di gioco, quando scegliamo di competere in un torneo amatoriale e non, talvolta siamo la coppia favorita o stra favorita.
Sulla carta quindi sembra tutto semplice e magari siamo anche consapevoli del nostro potenziale, come dovrebbe essere. Fin qui tutto bene.
Impariamo a isolarci dalle nostre stesse emozioni e dalle aspettative nostre e degli altri (approfondiamo regolarmente l’argomento con gli articoli di mental coaching).
L’esperienza Triay – Salazar ci insegna a entrare nel campo neutri, completamente nel famoso “qui e ora”.
Saper rimanere agganciati alla pallina, all’andamento della partita, alle mille possibilità che il padel offre anche quando il risultato sembra ormai annunciato sono risorse fondamentali per raddrizzare anche la partita peggiore.
Rielaborare la strategia. Magari siamo entrati in campo con le idee chiare di cosa dovevamo fare. Magari non siamo riusciti a mettere in pratica o gli avversari non ci permettono di muoverci come avremmo voluto fare. È fondamentale essere rapidi nel cambiare ciò che non funziona, nel saper provare e quindi trovare delle soluzioni che ci permettono di uscire dal momento di tilt.
Quando entri in campo da super sfavorito
E quando invece siamo la coppia sfavorita, cosa possiamo imparare dalla partita delle gemelle Atomiche?
Il primo passo fondamentale è non dare tutto per scontato. Va da sé che entrare in campo pensando che il risultato è già scritto, è l’atteggiamento peggiore possibile che difficilmente ci farà fare bene.
Studia in modo approfondito gli avversari. Le gemelle hanno vinto tra le altre cose perché per tutta la partita hanno evitato in modo scientifico di giocare il centro. Lo hanno fatto per evitare la famosa bandeja di Salazar e le sue uscite da vetro e evitare il dritto di Triay sulle palle alte, volee e smash. Gemma gioca spesso ben oltre il centro del campo e Alejandra usa la bandeja e la vibora con la stessa efficacia dello smash, spesso e volentieri con dei vincenti anche dall’uscita di parete. Entrambe si sono trovate a gestire una partita all’80% giocata sul loro lungo linea. Hanno fatto fatica a entrare in partita per la maggior parte del tempo e anche a trovare soluzioni.
Entra in campo per dare il tuo 110%. Per quanto possiamo essere meno preparati tecnicamente o fisicamente, non possiamo sapere come partono e come reagiranno gli avversari in partita. Certo potremmo perdere perché il valore in campo è nettamente diverso… ma potrebbe essere la partita dove a noi riesce tutto e agli avversari niente o poco.
Concentrati su ciò che sai fare. A livello amatoriale spesso siamo portati a cercare un certo colpo, alcune finezze che quando ci riescono ci fanno sentire davvero bravi. La verità è che il padel premia la costanza e l’assenza di errori. Questo vuol dire che conta molto più il gioco intelligente e la buona lettura del campo, più che il colpo a difficoltà 9. Le gemelle Alayeto in questo sono state maestre.
Concludiamo dicendo che speriamo in un 2022 con queste bravissime professioniste più spesso nelle parti conclusive del quadro perché vederle giocare è un piacere che fa bene al nostro padel, oltre che significare che anche ciò che le ha rallentate nel 2021 è in qualche modo sotto controllo.
Buon padel a tutti
by Roberta Lozza
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