
Come giocano oggi a Padel i Tennisti che hanno approcciato questo sport uno o due anni fa? quali sono ancora i loro limiti?
Oltre un anno fa ci siamo divertiti, raccontando le caratteristiche e alcune possibili strategie di alcune identità ricorrenti nei campi di padel: il tennista, il bombardatore, il difensore estremo e il contestatore
Sono passati molti mesi e, chi si è appassionato al padel ha continuato a giocare e crescere, a prescindere dall’identità che avevamo identificato. Se quindi quelle strategie vanno ancora oggi bene con chi ha iniziato da poco e non ha ancora affinato la propria tecnica e tattica, come sono evoluti gli inesperti di un anno e mezzo fa?
È evidente soprattutto per i tennisti che potremmo differenziare in tennisti 1.0 e tennisti 2.0.
Un tennista che inizia a giocare a padel (1.0) presenta evidenti automatismi nel gioco che lo impicciano nell’utilizzo del vetro ma a forza di partite, anche per loro il vetro smette di avere segreti e quindi puntare tutta la nostra tattica su questo fattore quasi sicuramente non ci farà portare il risultato a casa.
Nel 2.0 restano validi i molti punti di forza del tennista che già avevamo evidenziato:
ottimo controllo del colpo,
traiettorie più complicate,
capacità di recupero di colpi che di solito sono vincenti,
rovescio di molto migliore della media del padel amatoriale,
battuta incisiva.
Lasciamo la forza nel mezzo perché può essere un buon punto di forza se la uso per costringere l’avversario ad una risposta sbagliata (ad esempio in uscita da parete dove i miei avversari sono sotto rete, un colpo forte potrebbe portare gli avversari ad una volee d’appoggio che, a causa della forza, difficilmente resterà in campo. Oppure mirando al corpo avversario). Spesso nel loro caso diventa anche una debolezza, soprattutto quando la usano da fondo campo con gli avversari sono in attacco. In questi casi infatti, è ottimo lasciar passare la pallina e osservare: potrebbe andare a vetro ma se così non fosse, avrà un ritorno molto comodo che non sposta l’equilibrio in campo.
Quindi, i tennisti che un paio d’anni fa approcciavano al padel pensando di essere ancora in un campo di tennis si sono evoluti e possono sfruttare al meglio le capacità tecniche acquisite in anni di tennis, ma ora giocando anche un padel più strategico e tecnicamente migliore.
Leggendo così, sembra che ora non abbiano più punti deboli da attaccare: solidi in risposta, forti in palleggio, temibili in chiusura.
Tutto verissimo ma, fortunatamente, non è tutto oro ciò che luccica.
Quello che abbiamo osservato infatti è che, è vero che hanno iniziato ad imparare a leggere e sfruttare il vetro, resta pur vero che non è la loro scelta prediletta e, ancora molto spesso, tendono ad anticipare la risposta prima che la pallina ci batta contro.
È spesso una strategia vincente con un giocatore di padel più “puro” fino al momento in cui non ci si abitua a questo cambio di tempo (spesso siamo presi contropiede da questa scelta perché a padel ci aspettiamo la scelta di far battere al vetro e ci predisponiamo ai possibili colpi, nel prenderla al volo ci cambiano i piani di risposta perché cambia il colpo di partenza e parte prima). All’inizio quindi potremmo trovarci scomodi nella lettura del gioco ma, fatto caso a questo dettaglio, si tratta di farsi trovare pronti.
Il gioco di volee con un tennista è sempre pericoloso ed è la loro area di maggior comfort, riescono a fare male nella maggior parte dei casi e, grazie al loro grande controllo di palla, lo possono portare avanti e in traiettorie molto particolari e spesso inusuali che ci fanno male.
Il gioco dall’alto invece, va testato perché potrebbe sorprendere. Non sappiamo se succede anche a voi, quando abbiamo di fronte un tennista ci viene automatico pensare che dall’alto ci farà male ma, dopo averne incontrati molti, sappiamo che invece sono meno propensi a questi colpi di chi viene ad esempio dalla pallavolo.
Nel tennis infatti lo smash è utilizzato in modo diverso che nel padel (in battuta) e solo i giocatori che sono forti nel serve&volley e in generale, a scendere a rete, hanno un buon feeling con questo tipo di colpi. È un’abilità che sta iniziando ora nel professionismo ad essere cavalcata e necessaria, in ambito amatoriale non viene così valorizzata.
E quando un tennista gioca la palla alta, spesso sceglie la forza, dandoci quindi un buon rimbalzo in attacco.
Quindi meglio sbagliare un lob piuttosto che far giocare al tennista la volee.
E a fondo campo?
Questa resta spesso la loro zona di massimo comfort e talvolta dimenticano anche di salire a rete quando ci hanno mandato a difendere.
Quando succede, dobbiamo esser pronti noi a salire, senza fasciarci la testa sui loro colpi lunghi, forti e tesi. O li prendiamo al volo o li aspettiamo di ritorno.
In generale, la nostra miglior strategia quando sono al fondo è il gioco lungo, davvero lungo che costringe la pallina al rimbalzo a vetro (ora le prendono dal vetro ma sono mooooolto meno pericolosi che sul colpo diretto).
Quindi, la prossima volta che hai di fronte un tennista di livello intermedio a padel, ricorda questi must:
- a fondo campo gioca lungo per forzare il rimbalzo
- nei palleggi, gioca più basso che ti riesce per far fare a loro un colpo scomodo ma resta sempre pronto perché sono abili nelle demi-volee
- testa il loro gioco dall’alto, se e come giocano smash e vibore/bandeje (potresti accorgerti che anche con i lob, aspettano di giocare la pallina ad altezza di palleggio).
E se hai amici di questa categoria, cerca di organizzare quante più partite possibili perché il loro modo di giocare altamente imprevedibile e controtempo è una grandissima risorsa di crescita.
Buon Padel a tutti !
by Roberta Lozza
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