
Nata il 14 luglio del 1994, la romana Chiara Pappacena, non ha certo bisogno di presentazioni essendosi meritata da tempo il ruolo di “signora” del padel tricolore.
Ha vinto di tutto a livello nazionale insieme alla sua compagna storica Giulia Sussarello con cui ha da sempre ha condiviso traguardi ambiziosi, come l’ennesima conferma con il bronzo ai recenti mondiali a Dubai, preceduta ad ottobre dalla vittoria del campionato di serie A con l’Orange Padel Club e per ultimo la vittoria nel Grand Slam by Mini sempre con Giulia
Attualmente al n.66 del ranking WPT, Chiara Pappacena sta facendo una bella stagione, partecipando quasi assiduamente agli ottavi di finale ed in ultimo in Messico approdando ai quarti del tabellone principale, con al suo attivo 115 partite giocate nel circuito ed una percentuale di vittorie (60) pari al 52%.
Quando hai iniziato a giocare a padel?
Ho iniziato con il tennis a 7 anni e nel momento che ho smesso per diverse motivazioni, a Roma “nasceva” questo sport che inizialmente nel 2015 facevo ogni tanto per puro divertimento insieme agli amici, ma che poi nel 2020, dopo aver terminato gli studi laureandomi in giurisprudenza, è diventata la mia professione.
Quali sono le sensazioni che vivi in campo durante un torneo?
Beh, diverse…tensione, voglia di vincere e tanta determinazione.
Le due partite indimenticabili?
La prima in coppia con la Sussarello al WPT de Las Rozas nel 2020 dove per la prima volta arrivammo agli ottavi, partendo dalla pre previa, per poi qualificarci al tabellone di previa, vincendo al primo turno una partita pazzesca contro le teste di serie n.1 Bidhaorria e Tenorio per 6-3/6-3, esprimendo il nostro miglior padel.
La seconda, ma non meno importante, è stata di recente ai mondiali, nel girone contro il Portogallo, insieme alla Marchetti, dove siamo capitate contro la Araujo (n.19 del ranking mondiale) e la Machado vincendo 7-5 al terzo set dopo 3 ore incredibili, in un match dove partivamo “sfavorite”.
Ci parli del mondiale a Dubai.
Il terzo posto ai mondiali è stato indimenticabile, era l’obiettivo di tutte noi riconfermarci dopo lo scorso anno, ma con la consapevolezza che avevamo davanti il Portogallo, squadra molto forte, e sarebbe stato più difficile. La cosa più bella in assoluto è stata dal primo all’ultimo giorno, l’unione che c’era tra tutte noi, la determinazione e la voglia di raggiungere questo enorme traguardo e insieme ci siamo riuscite.
Un commento sulle compagne con cui hai fatto coppia fino ad oggi?
In questi anni ho giocato con diverse compagne italiane e spagnole, e devo dire che ognuna di loro ha delle abilità e particolarità che le differenzia.
Se dovessi scegliere un coach internazionale da chi ti faresti allenare?
Durante questo anno, sono andata più volte ad allenarmi a Madrid da Ovide e Gaby Reca, e vi confesso che mi piacciono molto entrambi ed appena ho qualche pausa dai tornei, vado sempre da loro.
Rimpianti in carriera?
No, nessuno.
Cosa ti piace del tua racchetta?
Gioco con la Wilson Bela élite, è una racchetta che offre una miscela di potenza e controllo di assoluta qualità.
Quali sono le tue ambizioni e sogno nel cassetto?
Giocare alle Olimpiadi.
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