
Romana, classe 1995, Giorgia Marchetti è una delle giocatrici italiane che negli ultimi tempi si è messa maggiormente in risalto, non ultima l’avventura ai mondiali di Dubai con la nazionale italiana dove le azzurre si sono classificate con merito al terzo posto
Una brillante carriera nel tennis – n.1 nel 2019 nella classifica italiana di doppio femminile – Giorgia ha trovato nel padel la sua serenità mentale e agonistica, caratteristiche che negli ultimi tempi nel tennis aveva perso, restituendole così la gioia di competere.
Dal tennis al padel, come è iniziata? Il tennis è stata la mia vita da sempre. Ho preso la racchetta in mano a 6 anni ed i primi successi sono arrivati all’eta di 10 anni. Tanti sacrifici per raggiungere ciò che mi ero prefissata. Un periodo della mia vita travagliato da sofferenze e momenti di difficoltà…e poi il padel mi ha stregata.
Momenti indimenticabili? Sicuramente il primo torneo WPT della mia vita, dove ho vinto il primo turno di previa al terzo, in coppia con Chiara Pappacena, una vittoria incredibile che porterò sempre nel cuore e poi ovviamente i due bronzi mondiali.
Che sensazione si prova a fare un mondiale? Sicuramente rappresentare il proprio Paese è sempre emozionante. Venivo da un infortunio ed ho avuto paura di non arrivare in piena forma ma alla fine sono riuscita a raggiungere Dubai in ottime condizioni fisiche e competere al massimo.
Delle compagne che hai avuto, cosa ti ha colpito di loro? Di Chiara Pappacena la sua potenza e velocità ed il non arrendersi mai. Carolina Orsi ha invece grandi qualità di difesa e potenza.
Se dovessi scegliere da chi farti allenare? Ho iniziato ad allenarmi almeno una settimana al mese in Spagna con Rodri Ovide e Gabri Reca ma se potessi scegliere, sicuramente mi farei allenare da Rodri, è un grande comunicatore ed a livello tattico è eccezionale.
Pregi e difetti? Sono una ragazza che difficilmente “molla” e finchè non riesco ad ottenere una cosa non mi do mai per vinta. Di contro sono testarda e nonostante in molti cercano di consigliarmi io faccio sempre di testa mia.
Obiettivi futuri? In questo momento la mia più grande ambizione è quella di riuscire a fare bene, mi piacerebbe entrare tra le prime 20 al mondo entro i prossimi tre anni.
Sogno nel cassetto? Di riuscire a diventare un’atleta ad alti livelli nel padel e vivere di sport, vincendo tornei, come era nel tennis.
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