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Javier Ruiz: Sogno una grande vittoria prima di smettere

Javier Ruiz González nato a Granada il 17 giugno 1987 è il n.24 del ranking del World Padel Tour e n. 25 nella classifica della Federazione Internazionale.

A 35 anni Javier Ruiz è ancora considerato uno dei migliori giocatori del circuito, anche se avrebbe meritato di più, avendo per altro giocato in passato con tutti compagni di ottimo livello, ma fermato da alcuni infortuni che hanno rallentato la sua ascesa.

E’ stato prima campione di Spagna e poi nel 2019 con la nazionale spagnola, ha vinto i campionati europei, mentre l’anno prima si era classificato al secondo posto ai mondiali.
Al suo attivo nel WPT ha ben 333 partite giocate, con una percentuale di vittorie (184) pari al 55%.
Gioca in coppia con il connazionale Pablo Lijó Santos.

Quando hai iniziato a giocare a padel?

A circa 24 anni, avevo preso il diploma INEF e il padel stava prendendo piede nella mia città. Venendo dal tennis, ero relativamente bravo e me ne sono subito innamorato.

Cosa ti piace?

Lo spirito di squadra, pure essendo uno sport individuale e questo gli dà un risvolto molto interessante.

A quale età sei diventato professionista?

A 27 anni nel WPT, grazie ad un progetto di Jesús Espejo “Peli”.

La partita indimenticabile?

Il primo match che ho vinto nel tabellone principale, fu molto duro e finì a nostro favore per 7/6-6/7-7/6…è stato molto emozionante.

Un’altra che ricordo con molto affetto è la prima semifinale che io e Botello siamo riusciti a vincere per raggiungere la finale a Minorca, dopo aver perso ben 6 semifinali.

Di ogni partner che hai avuto, quali sono le capacità che ti hanno colpito maggiormente?

Di Jesús Espejo la sua versatilità, di Gonzalo Rubio la competitività, di Peter Alonso il saper fare squadra, di Uri Botello la volée di rovescio, di Arturo Coello la schiacciata, di Pablo Lima la grinta, di Lucho Capra le sue magie in campo, di Javi Rico il pallonetto e di  Pablo Lijo la sua potenza in ogni colpo che fa.

Se dovessi allenare due coppie del WPT?

Nieto e Yanguas per gli uomini, mentre nelle donne Gonzalez e Ortega.

Rimpianti in carriera?

Gli infortuni avuti.

Sei soddisfatto del 2021?

Si, anche se poi l’infortunio ha interrotto il momento più bello della stagione, ma nonostante ciò credo di esserne uscito rafforzato.

A cosa punti per questo fine di stagione?

A finire tra le prime 8 coppie.

 Pregi e difetti?

La mia più grande virtù è la regolarità, mentre come difetto, il fatto che ogni tanto sono negativo con me stesso.

Colpo preferito e dove migliorare?

Vado forte con lo smash alla “reja”, mentre devo migliorare la volée di rovescio.

Ci parli della tua racchetta.

Gioco con la SIUX Fénix II; mi piace in tutte le sue caratteristiche, nella sua forma e nella facilità con cui mi permette di giocare bene anche da fondo campo.

Cosa fai nel tempo libero?

Leggo, guardo film e adoro le battaglie tra rapper.

Cosa ne pensi del padel italiano?

È un paese in cui state lavorando duramente e facendo molto bene, sono certo che ben presto vedremo un bel salto di qualità nei circuiti da parte dei vostri giocatori.

Sogno nel cassetto?

Vincere un torneo prima di ritirarmi.

Buon padel a tutti

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